lunedì 24 settembre 2012

IL CUPCAKE

..." Avevo elaborato, lo ammetto, uno stile particolare - un metodo, se vogliamo - nel mangiare un cupcake. All'inizio togliete accuratamente il pirottino per non sbriciorarlo gratuitamente e lo mettete da parte. Poi ve lo fate roteare lentamente in mano, dando morsi lungo la linea di congiunzione fra pasta e glassa, mentre la bocca si riempie diuna perfetta combinazione delle due componenti. Una volta fatto il giro completo, staccate con dura i due-tre centimetri alla base, mossa che richiede una notevole delicatezza e lascia un friabile segmento di dolcetto delle dimensioni ideali per posarvelo sulla lingua e lasciarlo sciogliere lentamente, rafforzando l'aspettativa per quell'ultimo boccone. Alla fine vi rimane il cilindretto centrale di impasto e glassa, il cuore stesso della tortina, a volte pieno di una sorprendente espolosione di crema pasticcerao marmellata o mousse e a volte no, ma sempre, sempre, il boccone più umido e saporito di tutti. Fate unbel respiro prima di tuffarvi su quell'ultimo boccone perfetto: va assaporato il più a lungo possibile. Alla fine, naturalmente, recuperate le briciole dal pirottino messo da parte durante la fase uno, poi lo appallottolate nel pugno chiuso e lo lanciate verso il ricettacolo più vicino. Avete fatto canestro? Vincete un'altro cupcake!"

( " Un soffio di vaniglia tra le dita"
Meg Donohue)